La bellezza da cartolina ha sempre una certa malinconia. Quella di una festa destinata ad altri. Incedere verso il mare significa farsi abbracciare dalla vastità di un blu sovrastante puntinato di faville eccitanti e silenziose. La mattina, il fruscío di una pineta invita a rivivere i colori di palette e secchielli sulla sabbia abbagliante, le conchiglie spinose ripulite dall’onda ripetitiva, i costumi a righe e l’odore di crema nivea.
È solo il primo giorno. Il vento insiste a rendere ovattate le parole, come nel dormiveglia in un’automobile che corre con i finestrini aperti. Lascio le onde rabbiose, ma non ci sono ombrelloni a spicchi colorati e panini con la nutella stretti tra le dita raggrinzite dal lungo bagno in mare.
Solo grattacieli e avido commercio con scimmie e buffoni ad ammaestrare il grasso divertimento delle masse. (n.z.b.)
Foto di copertina: Nadia Zamboni Battiston/AcidValleyPhoto
Testi: Nadia Zamboni Battiston
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