Emily Dickinson
Rinchiusa nel suo tempio spirituale la poetessa ripercorre, attraverso la luce, lo scoccare massiccio del temp e il suo occhio percepisce il dolore dell’irreversibilità.
There’s a certain Slant of light
There’s a certain Slant of light,
Winter Afternoons —
That oppresses, like the Heft
of Cathedral Tunes —
Heavenly Hurt, it gives us —
We can find no scar,
But internal difference,
Where the meanings, are —
None may teach it — Any —
‘Tis the seal of Despair —
An imperial affliction
Sent us of the Air —
When it comes, the Landscape listens —
Shadows — hold their breath —
When it goes, ‘tis like the Distance
On the look of Death —
Vi è una certa inclinazione di luce
Vi è una certa inclinazione di luce,
i pomeriggi d’inverno —
che opprime, come il peso
di musiche di cattedrale —
Una ferita celeste, ci apporta —
non ne troviamo cicatrice,
ma un’interna differenza,
dove stanno i significati —
Nessuno può insegnarla — altrui —
è il sigillo della disperazione —
un’imperiale afflizione
inviataci dall’aria —
Quando viene, il paesaggio ascolta —
le ombre — trattengono il fiato —
quando va, è come la distanza
nell’aspetto della morte —
Foto di copertina: Andréas BRUN su Unsplash
Testi: Nadia Zamboni Battiston
Fonti: Emily Dickinson, Poesie, a cura di Ginevra Bompiani, Newton Compton Editori, 1978
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